Calcio Totale Racconta

De Zerbi e il primo incontro con Guardiola: “Eravamo nel suo ufficio, c’era anche Gattuso..."

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 14/06/2023

L’allenatore del Brighton ha raccontato come è nata l’amicizia con il tecnico del Manchester City. Un rapporto che è cresciuto negli anni e adesso sono spesso in contatto per nuovi confronti e aggiornamenti. “Quando ho firmato tramite PEC, mi ha telefonato per…”

E’ arrivato in Premier League a stagione in corso al posto di Potter e ha stupito diversi addetti ai lavori per come si è adattato a un campionato differente per modo di interpretare il calcio. Roberto De Zerbi ha portato il Brighton in Europa League per la prima volta nella sua storia.

Un risultato che non è passato inosservato, ha ricevuto tanti complimenti da parte dei suoi colleghi. L’allenatore italiano è legato da un profondo rapporto di amicizia con Pep Guardiola, così nel corso dell’ultima puntata della Bobo TV su Twitch, ha raccontato la genesi del loro rapporto.

"L'ho conosciuto 12 anni fa, quando sono andato con un mio amico a vedere i suoi allenamento a Monaco. Negli stessi giorni c'era Rino Gattuso. Gattuso è Gattuso, aveva fatto una carriera da calciatore, a me chi mi conosceva? Nessuno. Io conoscevo il fisioterapista del Bayern che è un italiano. Guardiola ci ha tenuto 50 minuti nel suo ufficio, sembrava che parlasse con Gattuso e Pirlo, ma io non ero Pirlo. Mi ha accolto con una generosità".

Appena i media inglesi hanno annunciato l’arrivo di De Zerbi in Premier League, l’allenatore catalano ha fatto sentire tutta la sua vicinanza. "Quando ho firmato tramite PEC, mi ha telefonato per dirmi in bocca al lupo, benvenuto e se avessi bisogno di qualcosa. Figurati, lui che chiama me per accogliermi".

De Zerbi è rimasto folgorato dalla grande disponibilità di Guardiola, sempre aperto al confronto e proiettato verso nuovi aggiornamenti. Un motivo in più per prendere spunto e ispirarsi.

"Quando vengono a trovarmi persone da fuori io ospito tutti, come ha fatto Guardiola. Allo stesso modo mi ha accolto Bielsa qualche anno dopo. Per me Guardiola è il numero uno della storia assieme a Sacchi, che anche ha cambiato tanto, e a pochi altri, perché io non considero quelli che cambiano il calcio o i migliori della storia quelli che vincono di più, io ho un altro metro di giudizio".

Poi la confessione finale, spesso gli apprezzamenti generano grandi responsabilità. "Non so se Guardiola ha esagerato con me, però ricevere i suoi complimenti mi ha anche messo a disagio".

di Mario Lorenzo Passiatore

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